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53.16 - Papi, Fulvio, L'insegnamento di Gramsci

Papi, Fulvio, L'insegnamento di Gramsci, in «Mondo Operaio» [Roma], VI , n. 9, 2 maggio 1953, p. 12-14

 

Nel momento di crisi della morale borghese, l’opera di Marx ne è il superamento attraverso un’autentica universalità, i cui valori non sono arbitrari, ma sono posti come momento d’equilibrio tra l’unità della persona ed il complesso mondo sociale.

Questo quadro sta alle spalle di AG che, criticando la posizione crociana di un’individuale volontà sempre libera, teorizza una morale che si esplica nella ricerca delle condizioni necessarie per la libertà del volere: «morale diventa lo studio, la ricerca, l’indagine rigorosa, il perfezionamento dei metodi, l’autocritica del lavoro, perché tutto ciò contribuisce a vedere il reale nella sua autentica prospettiva fuori da mistificazioni tradizionali» (p. 13).

In AG c’è una coscienza morale, paragonata da P. alla scienza morale galileiana, che diviene metodo nel lavoro culturale: da qui ha origine l’enunciazione del ruolo dell’intellettuale organico.

L’a. riprende brevi passi da MS, IOC, L e PP, per mostrare l’enucleazione di questa concezione, che AG scelse inoltre «come proprio personale costume» (p. 14).

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