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53.38 - Tasca, Angelo, I primi dieci anni del Partito comunista italiano

Tasca, Angelo, I primi dieci anni del Partito comunista italiano, in «Il Mondo» [Roma], V (1953)

 

La storia e la preistoria, n. 33, 18 agosto, pp. 3-4

L’«Ordine Nuovo», n. 34, 25 agosto,  p. 5

Comunismo e fascismo, n. 35, 1 settembre, pp. 9-10

Ordinovisti e bordighisti, n. 36, 8 settembre, pp. 9-10

La direzione clandestina, n. 37, 15 settembre, pp. 9-10

La nuova politica, n. 38, 22 settembre, pp. 9-10

Poi in:

Id., I primi dieci anni del Pci, introduzione di Luigi Cortesi, Bari, Laterza, 1971, pp. 81-171.

Questo scritto, di carattere testimoniale e basato sui documenti, risente della politica dell’a., che si oppone radicalmente al monopolio esercitato dalla storiografia meramente agiografica costruita dal gruppo dirigente del PCI, affrontandone la nascita e l’attività iniziale con un nuovo taglio critico, ma non a soli fini polemici.

T. intende ridimensionare drasticamente il mito dell’apporto di un omogeneo gruppo ordinovista alla nascita del partito: egli sottolinea il ruolo preminente che Bordiga ebbe fino al Congresso di Roma. Il tono polemico lascia spazio alle citazioni dagli scritti giovanili gramsciani per poi concludere che «Togliatti fu in conflitto con Gramsci, come risulta dai documenti, su almeno tre grandi questioni: quella dei consigli di fabbrica, in cui aveva "raggiunto Tasca” fin dall’estate 1920; quella della posizione verso il "bordighismo”, di cui fu fino alla primavera del 1924 un seguace; quella della natura dei rapporti di ciascun partito comunista coll’Internazionale e coi dirigenti russi». Ancora nell’intento di rompere con il disegno storiografico che vorrebbe la nascita del partito come una successione di momenti positivi sotto il binomio AG-Togliatti, è altresì affrontato il tema della politica gramsciana verso il partito ed i sindacati, le basi minoritarie su cui avvenne la scissione di Livorno e la subordinazione di AG e Togliatti a Bordiga.

T. segue, con scansione cronologica a partire da un’introduzione al periodo ordinovista, gli avvenimenti interni al PCI e le reazioni dell’organizzazione agli avvenimenti esterni. Non manca la registrazione degli episodi censurati e sminuiti nella storia «ufficiale»: l’«interventismo» di AG e di Togliatti, il consiliarismo dell’«Ordine Nuovo», i contrasti interni al gruppo, il tentativo d’incontro di AG con G. d’Annunzio, la difficoltà di affermazione del "centro" gramsciano, i contrasti al vertice del PCUS e dell’Internazionale.

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