55.25 - Terracini, Umberto, Gramsci e «L'Ordine nuovo» nel tempestoso biennio ’19-’20. Matura lo scontro decisivo nel caos dell'immediato dopoguerra e Gramsci e i consigli di fabbrica
Terracini, Umberto, Gramsci e «L'Ordine nuovo» nel tempestoso biennio ’19-’20. Matura lo scontro decisivo nel caos dell'immediato dopoguerra e Gramsci e i consigli di fabbrica, in «Il Calendario del Popolo» [Milano], XI (1955), p. 1906 e 1931
In occasione della pubblicazione del volume ON, T. dà innanzitutto un quadro storico del Primo Dopoguerra descrivendo i mutati «rapporti di forza tra i fondamentali gruppi sociali ed economici del paese» (p. 1906) e la sgretolata «macchina centrale del potere» (ivi).
In questa situazione storica i dirigenti del Partito Socialista e della Confederazione Generale del Lavoro dimostrano la propria inadeguatezza non riuscendo a «riesaminare criticamente la natura ed i compiti loro», «incapaci di raccogliere, organizzare e dirigere il prorompente rigoglio di energie rivoluzionarie che salivano dal profondo delle masse» (ivi).
«La piccola rassegna di cultura politica» (p. 1931) di AG da piccolo contributo chiarificatore al processo rivoluzionario che pareva avviato in Italia, diventa un capitolo decisivo della lotta sociale. L’importanza delle pubblicazioni ordinoviste, in concomitanza al movimento consiliare di cui erano guida ed eco, è dimostrata dall’attenzione con cui erano seguite dai dirigenti dell’AMMA fino a Gabriele d’Annunzio, ma riceve le prime manifestazioni di ostilità proprio nel campo socialista. Alla fine del 1920 «il tema dei Consigli di Fabbrica cede ormai al tema del partito» (ivi): l’a. cita passi dagli articoli gramsciani per dimostrare che il pensatore sardo «veniva delineando le tavole di azione del partito nuovo alla cui creazione si votava» (ivi).