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55.42 - Pasolini, Pier Paolo, Le ceneri di Gramsci

Pasolini, Pier Paolo, Le ceneri di Gramsci, in «Nuovi Argomenti» [Torino], III, nn. 17-18 (1955-1956) pp. 72-82

 

poi in

Id., Le ceneri di Gramsci. Poemetti, Milano, Garzanti, 1957, pp. 69-84

Id., Le ceneri di Gramsci, con un saggio critico di Walter Siti, Torino, Einaudi, 1981, pp. 61-74

e nelle antologie:

L'età dell'antifascismo e della Resistenza, a cura di Alberto Abruzzese, Firenze, La Nuova Italia, 1978

P. P. Pasolini, Poesie, Milano, Garzanti, 1999

È la prima stesura del poema che darà il titolo alla raccolta del 1957 e differisce dalla versione definitiva per la punteggiatura e la successiva scelta di alcune parole dal tono più forte.

Allegoria della relazione con la propria dimensione politico-ideologica, l'a. esprime la contrapposizione interiore, non risolta, tra l'appartenenza al ceto borghese, con la vicinanza al patrizio Shelley, e la sentita scelta politica di AG, a cui l'a. tende. Ma il passato dell'idea gramsciana è ormai perso, perciò il colloquio si rivolge a ciò che rimane di AG (sul cippo si leggono solo le parole: «Cinera Gramsci», con le date), in un presente privo di futuro, in cui il caldo «silenzio» di un marginale quartiere proletario, dove è sito il Cimitero degli Inglesi, indica l'indifferenza e la sopravvivenza degli umili, da cui P. è attratto, non già razionalmente, ma sensualmente.
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