54.10 - Fabbrocino, Gennaro, Questioni storiche dell'Internazionale comunista
[Fabbrocino, Gennaro], Questioni storiche dell'Internazionale comunista, in «Il Programma Comunista» [Milano], III (1954) n. 6, p. 2; n. 7, p. 2
Parzialmente riprodotto con il titolo:
Topografia ideologica dell'ordin[amento]ovismo, in [Arturo Peregalli] Il comunismo di sinistra e Gramsci, Bari, Dedalo, 1978, pp. 167-75
F. concentra qui l’attenzione sul ruolo del partito politico come condizione indispensabile dell’insurrezione finalizzata alla conquista del potere e in base a questa concezione sostiene l’estraneità del pensiero ordinovista al marxismo.
La «deviazione», originata dall’esaltazione di AG e Tasca per la produzione industriale, è rintracciabile nel fine della teoria consiliare: il cambiamento di titolarità giuridica dell’azienda da una persona fisica al Consiglio di fabbrica e dunque non la mutazione sostanziale dei rapporti di produzione con la fine dell’organizzazione aziendalista della produzione.
AG, coerente con la sua derivazione idealista, costruisce con la rete dei Consigli di fabbrica lo schema e modello dello Stato futuro, aspetto già notato da Bordiga nel «Soviet» come inconciliabile con la teoria marxista della distruzione dello Stato.
L’a. si sofferma sul presunto animoso conflitto tra la corrente ordinovista e la Frazione Comunista Astensionista, leggenda su cui indugia la storiografia di partito e quella di altre tendenze, come Fulvio Bellini e Giorgio Galli nella Storia del Partito Comunista Italiano (->53.03).