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54.11 - Faenza, Liliano, Labriola e Gramsci

Faenza, Liliano, Labriola e Gramsci, in «Mondo Operaio» [Roma], VII (1954) pp. 15-17

 

F. mostra il collegamento tra il pensiero di AG e Labriola che parte dall’autonomia culturale ricercata da quest’ultimo per la filosofia della prassi; l’a. paragona la lotta del pensatore cassinate contro le falsificazioni positiviste del marxismo all’Anti-Dühring di Engels, alla produzione carceraria del pensatore sardo: avversi non solo alle risorgenti tendenze meccanicistiche, ma anche al neoidealismo italiano, i Q aprono il cammino all’Anticroce ivi auspicato. 

F. riconosce nel pensiero di AG il superamento della cesura labriolana fra teoria e pratica, attraverso l’esperienza ordinovista e la coscienza della necessità di un «organismo politico rivoluzionario» (p. 17) e il sostegno di «uno strato di intellettuali che attraverso il crogiolo del partito sentissero il bisogno di organizzare la nuova cultura» (ivi).

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