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56.05 - Guiducci, Roberto, Sulla via internazionale e nazionale al socialismo, e Sulla partecipazione politica

Guiducci, Roberto, Sulla via internazionale e nazionale al socialismo, e Sulla partecipazione politica, in Id., Socialismo e verità. Pamphlets di politica e cultura, Torino, Einaudi, 1956, pp. 138-279

 

Tra i saggi che riguardano AG, accanto a due saggi sulla cultura (Sulla cultura nella guerra fredda à 54.13, Sul disgelo e sull’apertura culturale à 55.18), sono pubblicati due inediti a carattere politico: Sulla via internazionale e nazionale al socialismo e Sulla partecipazione politica (scritti rispettivamente tra il luglio-settembre e l’agosto-settembre 1956).

Il primo saggio è dedicato all’analisi giuridica, economica e politica del socialismo sovietico, delle componenti politiche di stampo socialista immesse all’interno dei sistemi capitalistici europei, l’a. cerca di chiarire le prospettive tattiche delle vie al socialismo e in quest’ultima parte è dedicato un paragrafo alla concezione di Antistato gramsciano attraverso le riflessioni del periodo ordinovista.

L’a. evidenzia l’originalità della teoria dei Consigli di fabbrica, istituti «già “sintetici”, già “positivi”, prestatuali in senso socialista pieno, modello appunto della società che ci si proponeva di fondare» (p. 208), dove la «rottura, presente nella concezione comunista da Marx a Lenin, viene a saldarsi nella concezione gramsciana. I mezzi e i fini combaciano, l’arma di lotta è anche di costruzione» (p. 209). Dopo le puntualizzazioni sull’articolazione rigorosamente democratica in senso organico dell’istituto consiliare, G. segue le ragioni date da AG per la loro disfatta, esse sono imputabili non all’incapacità o all’insufficiente grado di maturazione del proletariato, bensì all’arretratezza dell’organizzazione partitica e sindacale.

Il secondo saggio è incentrato sulle modalità di completo autogoverno nello Stato operaio, per cui l’a. auspica un rinnovamento politico delle strutture del movimento operaio, attraverso un lavoro collettivo che parte dal basso.

«La linea politica, non può più essere, come dice Gramsci, fondata su “intuizioni” complessive; deve essere costruita pezzo per pezzo dagli infiniti documenti di realtà che il movimento operaio è in grado di raccogliere direttamente giorno per giorno e di comporre un quadro» (p. 256). Partendo da questa riflessione, tratta da MS, l’a. sostiene che, in vista della costruzione dei nuovi organismi, le riforme politiche debbano essere accompagnate da quelle scientifiche attraverso una «conricerca» (ivi) che crei studi di tipo sociologico per un continuo rilevamento della situazione economico-sociale.

La partecipazione scientifica, parte integrante della partecipazione politica attiva e consapevole, opera «come risolutrice democratica dei contrasti e delle opinioni diverse, pur lasciandole libere. La forza che le proviene non nasce dall’imposizione dell’unitarietà, ma dalla possibilità di assorbire gli antagonismi senza che l’organismo si disgreghi» (p. 267).

Nel paragrafo dedicato alla morale socialista, G. approfondisce il tema morale-politica attraverso passi gramsciani da IOC e PP.

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