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56.28 - Marri, Romolo, L'intelletto organico

Marri, Romolo, L'intelletto organico, in «Il Contemporaneo» [Roma], III, n. 17, 28 aprile 1956, p. 7

 

Poi in:

[Giuseppe Vacca] Gli intellettuali di sinistra e la crisi del 1956, a cura di Giuseppe Vacca, Editori Riuniti - Rinascita, Roma, 1978, pp. 87-90

All’interno del dibattito sulla cultura marxista in Italia, M. sostiene la linea gramsciana per cui «la tradizione nazionale è assunta secondo una misura universale, cioè fuori da orizzonti limitati», caratterizzata da un’apertura integrale, sul cui modello non si è svolta la necessaria apertura ideologica della cultura marxista coeva. Riprendendo da IOC le psizioni di AG, M. ritiene «occorra riformare le ramificazioni tradizionali dello specialismo» cosicché gli intellettuali, umanistici come tecnici, possano «camminare verso la forma organica dell’intelletto», per superare il limite posto dalla chiusa specializzazione, cui si aggiungono «gli equivoci problemi del rapporto fra intellettuali e corpo politico del partito».

Cfr. Alicata, Mario, Troppo poco gramsciani (->56.26) e Spriano, Paolo, La società civile (->56.32)

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