56.19 - Romeo, Rosario, La storiografia politica marxista
Romeo, Rosario, La storiografia politica marxista, in «Nord e Sud» [Milano], II, n. 21 (1956) pp. 5-37 e n. 22 (1956) pp. 16-44
Poi in
Id., Risorgimento e capitalismo, Bari, Laterza, 1959, pp. 9-89
Lo scritto, diviso in due parti, inizia con un’introduzione al pensiero gramsciano sul Risorgimento e sulla questione meridionale: a AG, l’a. non solo imputa una «“genesi” dottrinaria, oltre che partitico-politica» (p. 16), ma «una prospettiva gravemente falsata del problema dello sviluppo capitalistico in Italia» (p. 27).
L’a. mette direttamente in questione alcuni temi di R (il Risorgimento come rivoluzione agraria mancata, lo sviluppo capitalistico in Italia ed il paragone con la Francia, il rapporto città-campagna) ricorrendo ad una vasta bibliografia, per dimostrare, ponendosi sulla scia della storiografia di matrice liberale (Croce, Antoni e Chabod), che l’analisi gramsciana, come ogni «revisionismo» risorgimentale, è inficiata dal «ricorso a un astratto ideale morale e politico» (p. 13) e dal suo «carattere pratico-politico, e quindi fondamentalmente antistorico» (p. 33).
Nella seconda parte, R. si dedica prevalentemente agli studi su due assi d’interesse della storiografia marxista: il movimento contadino e quello operaio; le opere di P. Alatri, G. Candeloro, A. Caracciolo, G. Carocci, G. Manacorda, E. Ragionieri e A. Romano vengono criticate a partire dall’accettazione o dalla negazione delle tesi gramsciane. L’a. insiste sui limiti del modello interpretativo di AG, che auspica studi locali e si basa sul conflitto di classe: R. non accetta indagini storiche che tengono conto di quest’impostazione in cui sono impliciti modelli di sviluppo alternativi, denunciando la mancanza di una «integrale unità della vita storica» (p. 25).